venerdì 29 febbraio 2008

1° dubbio sulle Ricerche Psicografiche

La prima ragione, è che queste ricerche sono centrate sui valori. Ora certamente i valori sono importanti come base dell'immaginario di marca, ma siamo ben lontani dall'esaurirlo. Quanti sono oggi i prodotti che si accalcano nell'area della natura, dell'ecologia, della fitness, della semplicità, della qualità? Molte decine per ognuno di questi segmenti. I valori dunque non sono più sufficienti, perché molto spesso non è il contenuto che dà forza e pregnanza alla comunicazione, quanto piuttosto il tono o la sua particolare configurazione simbolica. Oggi infatti si devono costruire all'interno del discorso della marca delle vere personalità di marca, e si deve rendere riconoscibile per stile e contenuti simbolici il libro scritto dalla marca stessa, tramite la sua comunicazione.
Il problema strategico principale dunque, non è più quello di individuarne i valori portanti, ma la configurazione discorsiva che veicolerà la personalità esclusiva della marca. Rimane quindi confermata l'utilità di queste ricerche, che però definiscono una "grande area", che oggi non può esaurire la strategia di comunicazione, chiamata a combattere battaglie molto dure sul terreno “ristretto” della strategia discorsiva.

3 commenti:

Corina Bordeianu ha detto...

Lei si riferisce all`utilizzo dell`analisi semiotica anziche la solita ricerca?

Greg ha detto...

Cara Corina,
il post e' stato scritto del prof. Bartoccioli, che oggi e' con l'influenza, per cui spero che poi voglia rispondere direttamente lui.
Intanto le posso anticipare che l'analisi di Bartoccioli non e' semiotica, ma cerca di superare i tradizionali limiti dei Target a compartimenti stagni e dell'identificazione rigida Target=stile di consumo.
La semiotica e' una disciplina che seguiamo con attenzione, ma non e' stato il punto di partenza ne' di arrivo di questo intervento.

Corina Bordeianu ha detto...

Grazie della risposta!